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E' possibile fare impresa, avere un'attività commerciale
di successo anche in periodi di recessione?

mercoledì 15 marzo 2017

IL FALLIMENTO E' NELL'EDUCAZIONE











USA – ITALIA: SELF-MADE MAN TRA 
SOGNO AMERICANO E PAURA DI FALLIRE

L’ITALIA ASPIRA A FINANZIAMENTI PUBBLICI, 
GLI USA PUNTANO SULLA CULTURA DI’IMPRESA

Tra Italia e America si identificano notevoli diversità tra i fattori 
che possono stimolare la libera impresa.
La possibilità di avere finanziamenti pubblici e prestiti per 
le start up (46%) e una minore burocrazia (45%) si posizionano 
al primo e secondo posto nel nostro Paese, mentre in America la 
prima e vera leva per stimolare l’autoimprenditorialità è ritenuta essere 
la formazione,
ovvero lo sviluppo di competenza nel settore (40%)
fattore che in Italia si piazza solo al quarto posto (22%).

IL FALLIMENTO FA PAURA ALL’ITALIA (E ALL’EUROPA) 
MA NON ALL’AMERICA

Lo spirito e la voglia di fare impresa degli under 30 italiani sono 
frenati dalla paura del fallimento: il 92% dei giovani italiani 
(vs il 75% dei giovani europei) vede una possibile sconfitta come 
un ostacolo all’avvio di un business in proprio. 

Solo il 46% dei giovani americani è della stessa opinione. 
La sfiducia nei confronti del Sistema Paese percepita dagli italiani è evidente: 
solo il 36% dei nostri giovani crede che l’Italia sia un ambiente 
ideale per avviare un lavoro autonomo. 
Ben diversa è invece la percezione dei giovani americani: 
il 72% afferma di vivere in un Paese favorevole all’imprenditorialità.

ALLORA PERCHÉ FARE IMPRESA?
In generale, la voglia di fare impresa non manca e le principali 
motivazioni che stimolano l’avvio di un business autonomo rilevate 
in Italia sono sostanzialmente le stesse di quelle registrate negli Stati Uniti, 
anche se con percentuali sensibilmente diverse:
l’“indipendenza da un datore di lavoro” (44% Italia; 65% USA); 
la “possibilità di realizzare sé stessi e le proprie idee” (40% Italia; 62% USA), 
la “miglior conciliabilità della carriera lavorativa con il tempo dedicato 
alla famiglia e a sé stessi” (23% Italia; 53% USA).
La classifica si stravolge tra i giovani under 30: al primo posto si posiziona 
l’autorealizzazione (55% Italia; 64% USA), seguita dall’indipendenza 
(48% Italia; 59% USA) e dalla conciliabilità (20% Italia; 50% USA).

E’ LA FINE DEL “SOGNO AMERICANO”?

I dati rilevano un atteggiamento più favorevole all’imprenditorialità di Italiani 
ed Europei (69%) rispetto agli americani (56%). 
Protagonisti i giovani, in particolare, gli under 30 e la loro attitudine verso 
l’avvio di un lavoro in proprio. 
Quasi otto italiani su dieci (78%) mostrano un atteggiamento favorevole 
nei confronti dell’autoimprenditorialità. 
Solo la metà dei giovani statunitensi esprime invece una risposta positiva (52%)
Una distanza confermata dal fatto che il 58% degli italiani dichiara di avere 
la capacità di immaginare di poter avviare un’attività in proprio 
(49% la media europea), mentre solo il 39% dei ragazzi americani si vede imprenditore.

Se sei interessato a vedere una possibilità d'impresa clicca qui: http://bit.ly/2mtQ54W

SURVEY DESIGN:
  • Periodo di rilevazione: marzo – maggio 2013
  • Campione: 26.009 uomini e donne di età superiore ai 14 anni (gruppo rappresentativo della popolazione dei paesi oggetto dell’indagine)
  • Paesi: 24 paesi (Australia, Austria, Colombia, Danimarca, Finlandia, Francia, Germania, Gran Bretagna, Grecia, Ungheria, Italia, Giappone, Messico, Olanda, Polonia, Portogallo, Repubblica Ceca, Romania, Russia, Spagna, Svizzera, Turchia, Ucraina, Stati Uniti d’America)
  • Metodologia: intervista strutturata face-to-face o telefonica
  • Istituto: GfK Monaco, Germania
* Fonte WfDSA-World Federation of Direct Selling Associations 2013 – periodo di riferimento anno 2012
**Fonte Avedisco, 2014

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